mercoledì 22 dicembre 2021

Santo Natale 2021


A nome del consiglio di reggenza della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, auguro a tutti Voi e ai Vostri cari, un sereno Santo Natale, nel segno della Tradizione. Che il 2022, anno della assemblea generale del nostro benemerito sodalizio, sia realmente di ripresa e di riscossa per tutti noi, per la nostra Patria, le nostre famiglie e imprese.

il presidente reggente, conte
Guido Farneti Merenda Salecchi
segreteria generale ACIAE:
aristocrazia.eu@gmail.com

domenica 19 dicembre 2021

Principi bizantino e indiano uniti nella difesa dei Cristiani.


Sua Altezza Reale e Imperiale il Principe bizantino Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia con Sua Altezza Reale il Maraja indiano Sir John Martin Thomas Kunwar Mansingh Rathore di Mithi: entrambi membri del Comitato d'Onore di Aristocrazia Europea. I due principi cristiani (il primo ecumenico, battezzato cattolico ma di tradizione storica familiare ortodossa, il secondo orientale siriaco malankarese impegnato nella unità dei cristiani del sub continente indiano) si sono incontrati a Milano, concordando sulla necessità di un maggiore impegno della aristocrazia a sostegno (culturale, sociale ed economico) della Civiltà Cristiana e delle minoranze cristiane discriminate nel mondo.

 

La Delegazione Regionale della Liguria dedicata alla memoria del compianto Marchese Stefano Durazzo.



Comunicazione Ufficiale dalla Delegazione Ligure di Aristocrazia Europea

Stefano Durazzo nella sua intensa e prolifica vita pubblica aveva aderito, fondato, diretto e composto decine di associazioni, enti benefici, sodalizi culturali ed artistici, ma poche altre volte aveva dimostrato un così vivo interesse come per il progetto Aristocrazia Europea, così come gli fu presentato dai suoi ideatori. L’idea di un gruppo di gentiluomini per accedere al quale il discrimine della nazionalità, della religione e financo della razza non contasse nulla, a fronte dell’unico, ancorché imprescindibile ed intransigibile requisito: ovvero l’appartenenza dei consoci all’aristocrazia del sangue e dello spirito affascinava Stefano enormemente. Non solo la discendenza da una nobile stirpe, dunque fra i requisiti, ma anche il possedere quelle caratteristiche spirituali e morali che portano gli spiriti elevati a riconoscersi ed a considerarsi pari fra loro. Da subito, Stefano, a fronte di una adesione entusiastica al progetto aveva posto, con identica energia, la questione delle regole per l’affiliazione affermando che, per quanto sarebbe riguardato la Liguria, avrebbe preteso di conoscere personalmente gli aspiranti soci non considerando bastevole la regola che poneva come condizione essere il postulante presentato da tre soci ordinari. Insomma, voleva che la Delegazione Ligure fosse davvero un simposio di autentici aristocratici impregnati di quei valori autenticamente cavallereschi che lui riteneva la quinta essenza del vero nobile. Sotto la sua guida, energica ed al contempo prudente, la Delegazione aveva ricevuto importantissimi riconoscimenti, come l’onore di ospitare l’erede al trono del regno di Georgia e si era caratterizzata per un gruppo coeso e dinamico attivo nell’organizzazione di numerosissimi eventi culturali e caritatevoli, alcuni dei quali avevano meritano l’attenzione ed il plauso della stampa nazionale.

Oggi, giorno in cui la Delegazione perde la sua locomotiva, la prima reazione, con sul volto ancora lo sguardo sconvolto dalla notizia, prima ancora del senso di smarrimento di come fare a procedere innanzi, persa la nostra egida, a tutti è sembrata naturale una proposta: dedicare la Delegazione Ligure di Aristocrazia Europea alla memoria, incancellabile, di Stefano Durazzo, il marchese Durazzo. Una breve catena di contatti fino a Roma e poi di nuovo a Milano e prima ancora di ricevere il Brevetto, solo autorizzati oralmente, ecco che già la Delegazione cambia il suo nome in onore dell’amico, del consocio, del promotore Sua Altezza Serenissima il magnifico patrizio genovese STEFANO DURAZZO, marchese di Gabiano, marchese di Pontinvrea, nobile di Senigallia, di famiglia dogale genovese e regale corsa di antichissima ascendenza albanese e bizantina. Per la carta intestata diventando “Delegazione della Liguria di Aristocrazia Europea marchese Stefano Durazzo”.

Un onore che è un onore poter tributare questo significando avere collaborato con e voler porsi nel solco di un grande esempio di nobile, che mescolava sapientemente i propri doveri di cittadino di una Libera Repubblica con, più antichi ed intimi, quegli obblighi dinastici che lo legavano alla sua stirpe, una dinastia che ben nove volte aveva regnato su Genova, la sua Patria. Orgoglio cetuale, ma non alterigia di casta, coscienza di sé, ma non arroganza. Insomma il prototipo che la prosa popolare, con azzeccata ed istintiva definizione, chiamerebbe del vero Signore. Popolo che Stefano capitava di frequentare senza albagia ma neppure con affettazione, così, semplicemente, come era sua abitudine relazionarsi con tutte le persone che lo hanno conosciuto e a cui mancherà tanto.

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Fabrizio Pepe di Marabello, Delegato Regionale AE Liguria Delegazione "Marchese Stefano Durazzo"

Cesare Vernarecci di Fossombrone d'Anjou della Verna, Membro del Consiglio di Reggenza di AE

Paolo Marulli di San Cesario Carniglia, amico e proponente l'intitolazione
 

sabato 27 novembre 2021

UNIONE BIZANTINA


"MAGGIO 2022 BIZANTINO"

Domenica 1 maggio - Milano
Chiesa Ortodossa Apostolica di Georgia
Real Casa Bagrationi 
Confraternita della Santa Croce 

Sabato 14 maggio - Cuggiono
Chiesa Ortodossa Romena in Italia 
Casa Imperiale Cantacuzino
Ordine del Drago

Sabato 21 maggio - Pavia
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia 
Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli 
Casa Imperiale Leopardi
Ordini Heracliano e di Santa Sophia

UNIONE della Nobiltà BIZANTINA 
del Sacro Romano Impero d'Oriente

Presidente: SARI Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno di Cefalonia. Presidente Onorario: SARI Giovanni Angelo Paleologo Mastrogiovanni di Bisanzio.

Primo Cappellano: Reverendo Ieromonaco Padre Ambrogio. 
Cappellano d’Onore: SER Polycarpos, Arcivescovo Metropolita d'Italia.


 

sabato 25 settembre 2021

Sua Maestà DavideTchiffy Zie: un vero re cristiano africano in visita a Milano...



Sua Maestà David Tchiffy Zie Jean Gervais è un personaggio molto noto in Africa e nel mondo intero, non solo per il folklore delle sue sgargianti vesti regali e per la sua visione mistica della vita, ma soprattutto per il suo impegno culturale, diplomatico e umanitario. Tchiffy è Re tradizionale africano delle tribù dei Kru della Costa d’Avorio (che sono circa otto milioni), discendente dalla dinastia Salomonica degli Imperatori di Etiopia che trae le sue mitiche origini dal re biblico Davide di Gerusalemme e dalla Regina di Saba. Tchiffy è illuminato sovrano cristiano, battezzato greco ortodosso sul Monte Athos, incoronato, dalla antica e primitiva Chiesa Copta Etiope, “Re dei Re e protettore dell’Africa” con una solenne e grandiosa cerimonia nella simbolica città di   Axum, dove la tradizione vuole segretamente custodita l’Arca dell’Alleanza. Re Tchiffy è stato personale amico di grandi e controversi personaggi come Gheddafi e Mandela, ma anche in contatto con Madre Teresa di Calcutta e Papa Giovanni Paolo II.

https://www.unitedkingdomsofafrica.org/

Nei suoi tre giorni di visita a Milano, il sovrano e diplomatico africano ha riservatamente incontrato numerosi rappresentanti politici e istituzionali (della Regione Lombardia, del Parlamento Europeo e di diversi comuni lombardi), consoli di diverse nazioni africane ed europee, rappresentanti di tutte le comunità etniche africane presenti in Italia, imprenditori e investitori italiani, fra questi anche dirigenti di Assolombarda e Confcommercio. Fra gli incontri certamente più interessanti e strategici quelli con Gianpiero Borghini (ex sindaco di Milano) e gli emissari di Romano Prodi (storico amico di Re Tchiffy), e, per contrappeso politico, essendo il suo impegno internazionale assolutamente trasversale, con l’avvocato Chiara Valcepina ed altri esponenti di Fratelli d’Italia (e dei Conservatori Riformisti Europei).



Re Tchiffy, persona religiosissima, ha voluto iniziare la sua visita con una preghiera di ringraziamento a Dio e una cerimonia religiosa presso la Chiesa Greco Ortodossa di Santa Maria Podone in Piazzetta Borromeo a Milano, dove è stato accolto, con tutti i dovuti onori che l’etichetta reale prevede, dai Padri Sergio e Ambrogio, Vicario lombardo e Ieromonaco della  Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e della Europa  Mediterranea (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli), dai principi imperiali bizantini Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia ed Ezra Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi, da Lali Panchulidze, in questa occasione in veste di rappresentante della Unione Ortodossa (UNO, Unione delle Comunità Cristiane Ortodosse, Copte e Orientali in Italia) che rappresenta oltre due milioni di fedeli (la seconda confessione religiosa dopo quella cattolica), dalla contessa Giulia Farneti Merenda Salecchi e dal conte avvocato Cesare Vernarecci di Fossombrone  d’Ajou della Verna (della radicata e influente associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, della quale lo stesso Re Tchiffy è socio onorario).

http://www.albumitalia.net/istituzioniecittadini/wp1601/it2aaaowp160100.htm

Nel suo tour milanese, Re Tchiffy era accompagnato dal suo inaspettato rappresentante in Italia, il vulcanico ed eclettico Roberto Jonghi Lavarini, promotore della la sua visita, dal professore Roger Toudie (orgoglioso Kru della Costa d’Avorio, residente in Italia, docente universitario) e da Fulvio Lupieri Tamantini (imprenditore e consulente finanziario italo inglese, erede di una straordinaria favola africana che lo lega al principato della Nubia Centrale) che lo accompagnerà nel proseguo dei suoi incontri a Parigi, Ginevra e Bruxelles.







venerdì 17 settembre 2021

Consiglio di Reggenza di Aristocrazia Europea a Milano

 


“La tutela delle dimore storiche italiane come difesa della nostra identità, promozione culturale, rilancio del turismo e benessere economico diffuso sul territorio” questo è il primo punto del programma del nuovo presidente reggente della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, il conte romagnolo Guido Farneti Merenda Salecchi che si sta muovendo, con i suoi autorevoli contatti, per la creazione di un fondo finanziario.

“Vanno consolidate le delegazioni regionali, e lanciata una forte campagna di adesioni e raccolta fondi. Poi abbiamo tutta una serie di qualificate sinergie professionali da mettere a frutto e di servizi da offrire ai nostri associati” ha aggiunto la vice presidente Lali Panchulidze, nobildonna georgiana ortodossa.

“Dobbiamo assolutamente riprendere e attivare i progetti del giornale, della accademia universitaria e dei corsi di alta formazione, e del tribunale arbitrale internazionale, anche cercando partner esterni alla nostra associazione” ha rilanciato il consigliere avvocato genovese Cesare Vernarecci di Fossombrone, socio fondatore.

“Abbiamo fatto tanto in pochi anni ed ora siamo una associazione solida, conosciuta e apprezzata, con oltre settecento soci. L’assemblea generale del 2022 sarà un momento di grande approfondimento e visibilità” ha sostenuto Ezra Foscari Widmann Rezzonico (figlio ed erede della principessa Evy Delia Tomassini Paternò Leopardi), presidente emerito e socio fondatore.

“Aristocrazia Europea è il sicuro punto di riferimento di tutti coloro, cavalieri e nobili di spirito, titolati e non, che si riconoscono nei valori della tradizione e della civiltà europea e cristiana. In tal senso, siamo unici nel nostro genere: aristocratici militanti, rispettati da tutti, stimati e anche temuti per la nostra coerente azione quotidiana” ha ricordato Roberto Jonghi Lavarini, già vice presidente e socio fondatore.

Monsignor Paolo Cartolari (cappellano cattolico, membro dello SMOM e degli ordini del Santo Sepolcro, Mauriziano e Costantiniano) ha ricordato l’importanza della presenza sul territorio e della formazione spirituale. Il cappellano ortodosso Padre Ambrogio (rappresentante del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli) ha sottolineato la comune matrice cristiana della associazione e la necessità di dialogare e confrontarsi in armonia fraterna. Infine il professor Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo, figura storica della nobiltà cattolica tradizionale e patriottica, ha invitato tutti al 100° anniversario della fondazione dell’associazione Arma Cavalleria.

Alla riunione sono giunti diversi saluti e auguri di buon lavoro, fra questi quelli: di SAR il principe don Sixto Enrique di Borbone Parma, del principe Sforza Ruspoli di Cerveteri, del presidente emerito prof Pierluigi Romeo di Colloredo, del prof Gianfranco Benedetto (presidente del comitato scientifico culturale, docente e studioso di relazioni internazionali), del vice presidente Carlo Alberto Biggini, e di Padre Claudiu Ioan Cocan, impossibilitati a partecipare.

Fra i numerosi presenti (consiglieri di reggenza, delegati regionali, consulenti ed ospiti): il principe Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia che ha portato il saluto della Unione della Nobiltà Bizantina del quale è presidente, il conte Maurizio Gussoni (già presidente regionale lombardo della Croce Rossa), il barone Antonio Imperatore (presidente del circolo amici della Russia Imperiale), il comandante Paolo Omodei Zorini, il generale Mauro Arnò, il commercialista Mauro Rotunno e gli avvocati Victor Jerkunica e Chiara Valcepina.

Dopo la partecipata riunione nella sede milanese di AE (presso lo studio legale Jerkunica), vi è stato un sobrio ma raffinato pranzo presso il limitrofo locale Dasein, specializzato in champagne, salumi e formaggi di eccellenza. La giornata si è conclusa con la partecipazione ufficiale del presidente Guido Farneti alla conferenza stampa e successivo concerto di musica classica, tenutosi a Palazzo Borromeo di Cesano Maderno, in occasione della inaugurazione del progetto Ville Aperte Brianza 2021. Presenti il presidente della provincia Luca Santambrogio ed il promotore, consocio di AE, Alberto Uva Parea, proprietario della storica villa Marzorati Sormani di Missaglia.






giovedì 26 agosto 2021

Nuovo Consiglio di Reggenza di AE 2021-2022


Questo è il nuovo "consiglio di reggenza" della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, composto da 13 associati, in carica fino alla "assemblea generale", prevista nel 2022: Guido Farneti Merenda Salecchi (presidente), Carlo Aberto Biggini junior (vice presidente), Lali Panchulidze (vice presidente), Ezra Foscari Widmann Rezzonico (presidente emerito), prof. Gianfranco Benedetto (comitato scientifico), Monsignor Paolo Cartolari (cappellano cattolico), Padre Claudiu Ioan Cocan (cappellano ortodosso), Roberto Jonghi Lavarini (custode degli archivi), Luigi Cantamessa Armati, Maurizio Gussoni, prof. Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo, prof. Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia (Unione Bizantina) e avv. Cesare Vernarecci di Fossombrone.

Pierluigi Romeo di Colloredo presidente emerito di AE


Ringraziamo il presidente uscente, Pierluigi Romeo di Colloredo Mels delle Torrazze, per il suo mandato svolto e per il suo rinnovato impegno come presidente emerito e autorevole membro del comitato scientifico culturale di Aristocrazia Europea, al quale continuerà a dare il suo prezioso contributo di archeologo, egittologo, ricercatore e docente universitario, storico militare e scrittore di oltre cinquanta importanti saggi, sempre nel segno della tradizione cavalleresca e patriottica della nostra associazione.


Il consiglio di reggenza di AE
mercoledì 25 agosto 2021

lunedì 23 agosto 2021

ARISTOCRAZIA EUROPEA e CRISTIANA

Aristocrazia Europea fra i suoi 700 associati ha una quarantina di ecclesiastici cristiani. Questi sono i due Primi Cappellani assistenti spirituali della nostra associazione: il cattolico Monsignor Prof. Paolo Cartolari dei Marchesi di Papiano (membro dello SMOM e docente alla Università Pontificia) e l'ortodosso Reverendo Padre Claudiu Ioan dei Conti Cocan (sacerdote e parroco della comunità romena, Sevast, ovvero rappresentante, della Casa Imperiale Cantacuzino e dell'Ordine del Drago).

Maurizio Gussoni nel comitato di reggenza di Aristocrazia Europea...


Nel comitato di reggenza di Aristocrazia Europea il NH Conte Dott Maurizo Gussoni, patrizio veneto e ufficiale dei carabinieri, giornalista professionista (già direttore e collaboratore di decine di testate), dirigente dell'Automobil Club Italiano e della Croce Rossa Italiana (già presidente lombardo). Un vero patriota e un carissimo amico.

Luigi Cantamessa Armati nel comitato di reggenza di Aristocrazia Europea


Con grande orgoglio e piacere comunichiamo l'ingresso nel consiglio di reggenza di Aristocrazia Europea del presidente della Fondazione Ferrovie Italiane e consulente del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, l'amico nobile dottor Luigi Cantamessa Armati.

Carlo Alberto Biggini junior nuovo vice presidente di Aristocrazia Europea...



Il nobile dott. Carlo Alberto Biggini junior, imprenditore (amministratore unico Euroambiente), presidente dell'Istituto Biggini e di Torino Garage, uomo di cultura e di azione, patriota legato alle tradizioni nazionali e di famiglia, appassionato esperto di auto d'epoca ed enogastronomia di eccellenza, è il nuovo vice presidente reggente di Aristocrazia Europea, che andrà ad affiancare il presidente conte Guido Farneti Merenda Salecchi.

Sua Maestà Re Davide Tchiffy Zie in visita in Italia...



AFRICA: storia e tradizioni, problematiche e opportunità...

Lunedi 20 settembre 2021, visita di SM Re David Tchiffy (presidente della associazione Unione dei Regni d'Africa e socio onorario di Aristocrazia Europea): cerimonia presso la Chiesa Ortodossa di Santa Maria Podone in Piazzetta Borromeo, incontri istituzionali, cena conferenza con giornalisti e imprenditori.


Info: aristocrazia.eu@gmail.com

Sua Maestà Re David Tchiffy Zie Jean Gervais dei Krou è un principe capo tradizionale africano della Costa d’Avorio, rappresentante di una millenaria dinastia di origine etiope. Dopo essersi battezzato Greco Ortodosso sul Monte Athos, è stato ufficialmente incoronato come Cristianissimo Re Davide, Re dei Re, Protettore di tutta l’Africa, dalla Chiesa Copta Etiope, alla presenza dei rappresentanti della Chiesa Russa Ortodossa e di altre chiese e confessioni cristiane. Da anni riunisce nella sua associazione oltre 300 re, principi, sultani e capi tribali che rappresenta ufficialmente, come osservatore, presso l’Unione Africana ed altre importanti istituzioni internazionali. Re Tchiffy sostiene la pacifica unita dei popoli africani, la sovranità politica e monetaria degli stati, il loro sviluppo e benessere.

Guido Farneti Merenda Salecchi nuovo presidente reggente di Aristocrazia Europea

GUIDO FARNETI MERENDA SALECCHI

Il nuovo presidente reggente della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea è il conte Guido Farneti Merenda Salecchi, imprenditore agricolo di tradizione (produttore di Sangue di Giove, vino Sangiovese di Romagna), ma manager internazionale, di passione e successo, nel settore del trasporto aereo (rappresentante in Italia della compagnia aerea georgiana e di quella russa in Emilia Romagna), grande cacciatore e organizzatore di tornei e viaggi in tutto il mondo, autentico e attivo patriota, fedele alle tradizioni religiose, militari e identitarie della propria famiglia e terra.
I conti Merenda sono la più antica famiglia nobile di Forli e della Romagna, una delle più antiche d'Europa, con comprovata origine patrizia romana nella Gens Antonia del II secolo A.C.
I conti Merenda, nei secoli si imparentarono con tutte le principali famiglie del territorio, fra questi con i Farneti signori di Monte Farneto ed i conti Salecchi nobili di Tortona e Faenza, dalle quali ereditarono proprietà, cognomi e titoli. Altro ramo dei conti Merenda prosperò a Napoli e a Cosenza. I conti Merenda fanno parte del Sovrano Militare Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta dai tempi della sua fondazione.

COMUNICATO UFFICIALE

   


giovedì 19 agosto 2021
A seguito delle previste dimissioni del presidente ordinario Pierluigi Romeo di Colloredo ("per mancanza di tempo" ed "augurando buon lavoro" ai suoi successori) a reggere Aristocrazia Europea fino alla Assemblea Generale del 2022, sarà, a norma di statuto, un direttivo di 5 persone cosi composto: Ezra Foscari Widmann Rezzonico (presidente emerito), Lali Panchulidze (attuale vice presidente), Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo (presidente della consulta araldica di AE), Cesare Vernarecci di Fossombrone (presidente di tribunale nobiliare arbitrale) e Guido Farneti Merenda Salecchi che viene nominato presidente reggente, con pieni poteri ed effetto immediato.
Il direttivo ringrazia tutti coloro che hanno fino ad ora bene lavorato ai vertici di Aristocrazia Europea, in particolare Loris Castriota Skanderbegh (già vice presidente) ed i fondamentali cappellani cristiani sia cattolici che ortodossi, saluta la simbolica adesione dei giovani autentici nobili Colloredo, Maximilian dei principi Colloredo Mansfeld di Hochgeboren e Mateo dei conti signori di Colloredo e Mels, ed auspica un maggiore impegno, propositivo e attivo da parte di tutti gli oltre 700 consoci.
Associazione Culturale Internazionale
ARISTOCRAZIA EUROPEA
Associazione di promozione culturale sociale e sportiva, di assistenza e formazione, legalmente costituita e ufficialmente riconosciuta da Stato Italiano, Unione Europea e Regione Lombardia. Attuale rappresentante legale, chiavi in mano, è Roberto Jonghi Lavarini, socio fondatore e benemerito, custode degli archivi, già vice presidente).

martedì 3 agosto 2021

"Noi Cavalieri di una Idea"...


La inarrestabile crescita di Aristocrazia Europea: una grande forza, nuova ed antica, fedele alla tradizione, torre e trincea in un mondo di rovine.

Aristocrazia Europea è diventata la prima associazione “cavalleresca militante” in Italia, crescendo in numero e qualità sia di associati (oltre 700) che di reali iniziative culturali e benefiche. Oramai Aristocrazia Europea si è affermata come autorevole realtà culturale tradizionale nella società contemporanea, punto di riferimento sia dell’antica nobiltà rimasta fedele alla sua missione metastorica che di tutti coloro che si riconoscono nei valori della cavalleria cristiana e della civiltà europea. AE è unica nel suo genere, perché trasversale a Case e Ordini, rigeneratrice, aperta a giovani classi e generazioni, ma assolutamente fedele ai suoi valori e principi fondanti.
Nulla avremmo mai potuto fare senza il mio e nostro mentore, il mitico principe nero romano Lillio Sforza Ruspoli di Cerveteri.
Ma, per il lavoro svolto in questi anni ed i risultati fino ad ora raggiunti, è giusto ringraziare i vertici della nostra fratellanza aristocratica e tutti coloro, troppo pochi a dire il vero, che ci hanno messo la faccia e si sono realmente schierati e impegnati, dedicando tempo ed energie: il presidente Pierluigi Romeo di Colloredo Mels, Loris Castriota Skanderbegh, Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, Ezra Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi, Alessandro Romei Longhena di Bergantino, Cesare Vernarecci di Fossombrone d’Anjou della Verna, Giuseppe ed Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Alberto Uva Parea, Francesco Ugolini Pentini Rossini, Matteo Priori di Letino, Lupo Migliaccio di San Felice, Enzo Modulo Morosini di Risicalla e Sant’Anna Morosina, Paolo Zampetti di Filattiera, Alessandro Segnini Bocchia di San Lorenzo, Stefano Manni di Isola di Torre Maina (anche se non ci tiene ad essere citato), Gianfranco Benedetto, Rosanna Chifari Negri ed i nostri cappellani, Padre Ambrogio e Padre Claudiu. Credo di aver citato tutti i più meritevoli...
Infine giusto ricordare tutti i nostri soci della “sezione celeste” che nella loro vita terrena ci sono stati molto vicini e ci hanno dato una mano preziosa, in particolare: il marchese Luigi Coda Nunziante di San Ferdinando, il conte Ottavio Ferretti di Castel Ferretto, il marchese Aldo Pezzana Capranica del Grillo e il generale Carmine Bennato. Essi, come i nostri aristocratici antenati, da cui abbiamo immeritatamente ereditato i nostri titoli nobiliari, continuano a marciare al nostro fianco, ed a sostenere le nostre e loro stesse buone battaglie.
Abbiamo grandissimi spazi e possibilità di crescita, il 2022 sarà l’anno della necessaria svolta organizzativa, con l’assemblea generale di Aristocrazia Europea che dovrà scegliere i suoi nuovi vertici per i prossimi 4 anni. Tanti sono i bei progetti in campo, già elaborati ma non ancora partiti, da rivedere, riorganizzare e rilanciare: l’accademia universitaria ed i corsi di formazione, il tribunale arbitrale e le proposte di riforma legislativa, il giornale online e cartaceo, il premio internazionale, la società di consulenza e servizi, le iniziative inerenti le dimore storiche e le aziende agricole. Ed AE dovrà sempre più rafforzare la sua presenza culturale, identitaria e anti mondialista, in difesa della famiglia naturale, della giustizia sociale, dell'ambiente e dei monumenti storici, dei beni architettonici e paesaggistici.
Chi si presenterà come candidato alla presidenza dovrà concretizzare tutto quanto sopra, anche impegnandosi nel reperimento e nella gestione dei relativi mezzi economici: si tratta di una ambiziosa impresa in tutti i sensi. Vedremo quali saranno i diversi candidati e programmi ma veramente importante è poi fare squadra, marciare uniti per raggiungere i comuni obbiettivi.
Per quanto mi riguarda non ho ambizioni presidenziali, non ne ho i titoli (sono solo un povero decurione di montagna…), tantomeno, come ben sapete, le predisposizioni caratteriali fondamentali per un ruolo di pacata rappresentanza istituzionale. Continuerò ovviamente a vigilare e lavorare con e per AE, del quale sono stato cofondatore e vice presidente, ed oggi socio benemerito, in ambito organizzativo e metapolitico, per mantenere la barra a dritta, la Fedeltà alla Tradizione, il giusto clima di lealtà e fratellanza cavalleresca nella nostra associazione, dicendo ruvidamente in faccia quello che penso, dando, sia in senso metaforico che fisico, carezze e schiaffi alla bisogna, cercando sempre di fare quello che dico e di essere me stesso, con “pensiero e azione” coerenti fra loro. Walser Uradel Freiherr questo il mio titolo: libero signore di antica famiglia alpina germanica. E uomo libero voglio rimanere, non conosco ricchezza terrena più grande.
“il barone nero” Roberto Jonghi Lavarini

lunedì 2 agosto 2021

Interessante articolo sul vero OSJ Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme di tradizione russa...


"La Tradizione Giovannita Russa Ortodossa"
articolo sulla rivista Ozerokomo - luglio 2021
(giornale cartaceo e online italo-russo)

Il Sovrano Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme (OSJ) di tradizione russa ortodossa, esattamente come il cattolico SMOM (Sovrano Militare Ordine di Malta) e il protestante Johanniter (di Germania, Svezia e Regno Unito), è un antichissimo ordine cavalleresco cristiano. Trae origine da una antica confraternita di monaci, guidata da Gerardo Sasso, nobile di Amalfi, che, nel 1050, costruì un ostello per pellegrini nella Città Santa di Gerusalemme. In seguito alla prima crociata, nel 1113, con bolla di Papa Pasquale II, la confraternita venne elevata a ordine religioso e militare, in difesa dei cristiani. Da sempre riservato ai rappresentanti della nobiltà cristiana europea, e pur conservando la sua vocazione religiosa e ospitaliera, l’Ordine divenne, nei secoli successivi, una potenza militare autonoma, in Terra Santa come nel Mar Mediterraneo, acquisendo sovranità prima sull’isola di Rodi, e poi su di quella di Malta.
L’Ordine perse la sua sovranità territoriale nel 1798, con l’occupazione di Malta da parte di Napoleone. È a quel punto che 249 cavalieri in esilio a San Pietroburgo, ospiti del Gran Priorato Russo di fede ortodossa (fondato nel 1797), elessero come 72° Gran Maestro proprio Sua Maestà Imperiale lo Zar Paolo I di tutte le Russie. Lo Zar conservò, per l’ordine, il carattere ecumenico, ed istituì 24 commende ereditarie, affidandole ad altrettante famiglie nobili russe, fra le più illustri e fedeli. Alla sua morte gli successe il figlio Alessandro I, che ne rimase protettore, trasformandolo però in ordine statuale ed ortodosso, e nominando Luogotenente il Principe Nikolay Saltykov. Di conseguenza, i cavalieri cattolici elessero un loro gran maestro, a sua volta riconosciuto legittimo dello Zar.
L’OSJ sopravvisse alla rivoluzione bolscevica del 1917, insieme alla numerosa diaspora russa bianca. Trovò rifugio in vari Paesi dell’occidente, dalla Serbia alla Romania, dalla Germania ai Paesi Bassi, come nel Regno Unito. Ma, soprattutto, si stabilì prima in Francia e, successivamente negli Stati Uniti d’America, sempre con la partecipazione dei nobili rappresentanti delle storiche 24 commende ereditarie, e sotto la protezione di varie chiese e principi ortodossi (tra tutti, i Romanov di Russia ed i Karajeogevic di Jugoslavia). Purtroppo, alla fine del secolo scorso, l’OSJ originale ha subito diverse scissioni, e altrettante clonazioni, peraltro ancora persistenti soprattutto dopo l’avvento di Internet, che ne hanno screditato l’immagine pubblica internazionale e l’assoluta serietà istituzionale.
Eletto dal Gran Consiglio nel 2006, l’attuale legittimo Gran Maestro dell’OSJ è Sua Altezza Reale e Imperiale il Principe don Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas (Flavio Angelo Ducas Comneno) di Cefalonia, aristocratico italiano discendente dalla stirpe imperiale bizantina dei Foca, residente da anni a Lugano, economista ed imprenditore, ma anche docente ed esperto in bioetica personalista, oltre che filantropo e mecenate.
Il principe Focas, in accordo con il coordinamento internazionale dei Giovanniti Ortodossi (guidato dai principi russi Roman Khilkov e Natacha Troubezkoy), la Unione della Nobiltà Russa, la Casa Imperiale Romanov e la Santa Chiesa Ortodossa (Patriarcato di Mosca), ha deciso di tutelare e promuovere questo importante patrimonio storico e morale, riorganizzando l’ordine nella Associazione Culturale Internazionale “Domus Hospitalis”, ed istituendo, secondo rigidi criteri ed attenta selezione, una nuova e originale benemerenza cavalleresca.
A questo importante progetto, oltre alla principessa consorte, donna Maria Laura, madre e imprenditrice nel settore della moda (abiti e gioielli di lusso), collaboreranno anche: la contessa georgiana Lali Panchulidzev (discendente da una antica famiglia di militari e cavalieri giovanniti russi), l’avvocato Giancarlo Parrini (consulente legale e d’affari sull’asse Milano-Lugano-Londra) e il barone Antonio Imperatore di Pellizzaro, Garescio e Bulfara (nobile italiano ma fedele russo ortodosso, primo capitano della riserva dell’esercito, presidente del circolo culturale amici della Russa Imperiale).
“Nel segno della tradizione, e di quei valori cavallereschi di cui l’OSJ è stato faro illuminante per le generazioni passate, e che furono preservati proprio dal Nostro Augusto Predecessore al Gran Magistero, S.A.R. lo Zar Paolo I, è necessario, oggi, più di quanto non lo sia mai stato in passato, intervenire a difesa della nostra cultura, sempre più minacciata dai falsi miti del modernismo, dove Dio è il grande assente. Occorre dare nuova spinta al dialogo cristiano ecumenico, e allo sviluppo delle relazioni internazionali; per questo, i nostri primi interlocutori sono le comunità russe residenti in Svizzera e Lombardia, la Chiesa Ortodossa, ed i tanti italiani amici della Russia. Per tale ragione ringraziamo il giornale Ozerokomo, non solo per questo spazio che ci ha gentilmente concesso, ma per tutte le attività culturali e artistiche, promozionali e relazionali, che svolge, egregiamente e da anni, sul nostro territorio” ha dichiarato il principe Focas.

 

sabato 19 giugno 2021

Chiarezza definitiva sui principi Bagrationi...


Pubblichiamo volentieri un breve ma preciso articolo del Conte Nikoloz Vardanidzev, nostro illustre consocio, discendente da una antica famiglia principesca georgiana russa, trasferitasi in Italia e Francia, dopo la rivoluzione bolscevica del 1917. Vardanidzev, ingegnere e consulente internazionale, è anche un appassionato ricercatore storico, oltre che fedele collaboratore della Chiesa Ortodossa.

https://en.wikipedia.org/wiki/House_of_Vardanisdze

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La verità sui Bagrationi in Georgia e in Italia...

I Bagrationi sono la dinasta sovrana, principesca e regale, più antica di tutta la cristianità che ha governato la Georgia e il Caucaso per oltre 1500 anni. La famiglia è molto numerosa e litigiosa, divisa in diversi rami, con almeno tre pretendenti al virtuale trono di Georgia. Cerchiamo di fare un po di chiarezza perché le notizie che si hanno sui Bagrationi in Italia sono molto confuse e assolutamente di parte, mentre in Georgia e per noi georgiani residenti in Europa è tutto assolutamente chiaro.

Il vecchio Nugzar non è nemmeno un vero Bagrationi, porta si quel cognome ma perché ha imbrogliato le carte: in realtà è figlio della vedova dell'ultimo principe Gruzinsky e del di lei amante, per questo si è sempre rifiutato di sottoporsi all'esame del DNA. Se lui non è un Bagrationi, ancor meno lo può essere sua figlia Anna.

Il più giovane David, più spagnolo che georgiano, è certamente un vero Bagrationi ma è solo una Altezza Serenissima (e non Reale) perché i principi Bagrationi Mukhraneli non sono mai stati re di Georgia. Ad auto proclamarsi erede al trono fu infatti, nel 1942, suo nonno, con il determinante e strumentale sostegno politico di Hitler e Mussolini, in funzione anti sovietica.

David Mukhraneli, peraltro, si era sposato con Anna sedicente Gruzinsky, nella speranza di riunire i vari rami dei Bagrationi, ma il loro tragicomico matrimonio è durato poco, e il divorzio e le successive liti mediatiche hanno gravemente compromesso la loro immagine e, sopratutto, il ritorno di una monarchia tradizionale, che, fino ad allora, era fortemente sostenuto dalla Chiesa Ortodossa e dalla maggioranza assoluta del popolo georgiano.

Unico vero principe Bagrationi di sangue reale è SAR Irakli Imereli, discendente diretto degli ultimi sovrani georgiani sul trono del regno di Imerezia. È solo lui, giovane ingegnere e imprenditore agricolo, che ha studiato prima in convento e poi come ufficiale alla scuola militare, ad avere tutte le carte in regola e il consenso della maggioranza dei nobili e dei monarchici georgiani.

In Italia questa è la situazione: i Gruzinsky sono rappresentati da tale sconosciuto Fabio Gandolfi (sedicente massone) che vende titoli fasulli, i Mukhraneli invece da un semplice carabiniere, Angelo Musa, noto solo per fare collezionismo e miserabile commercio di medagliette e attestati.

Invece, la delegazione della Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia è formata da oltre duecento autorevoli persone, governata da un gruppo di autentiche nobildonne georgiane, ed organizza, in stretta collaborazione con la Chiesa Ortodossa, numerose iniziative culturali e sociali.

In Italia risiedono due veri Bagrationi, gli unici cattolici, entrambi con cittadinanza italiana: SAS la Principessa Ketevan Bagrationi Mukhrani Orsini d'Aragona (stimatissima Ambasciatrice della Georgia in Vaticano) e SAR il giovanissimo Principe Nick Bagrationi Betaneli Bagration (discendente dal mitico generale zarista russo Pyotr Bagration, quindi dalla dinastia dei Re dell'antico regno georgiano di Cartalia).

Quello che è certo che i Bagrationi dovrebbero unirsi per il bene della nostra patria e del nostro popolo, e ascoltare i buoni consigli del nostro Santo Patriarca Ortodosso Ilia II che è la sola, vera e carismatica autorità della Georgia.

Firmato - Conte Ing. Raindi Nikoloz dei Principi Vardanidzev Tavadashvili (cristiano ortodosso, fiero georgiano con cittadinanza italiana, residente a Parigi)