giovedì 26 agosto 2021

Nuovo Consiglio di Reggenza di AE 2021-2022


Questo è il nuovo "consiglio di reggenza" della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, composto da 13 associati, in carica fino alla "assemblea generale", prevista nel 2022: Guido Farneti Merenda Salecchi (presidente), Carlo Aberto Biggini junior (vice presidente), Lali Panchulidze (vice presidente), Ezra Foscari Widmann Rezzonico (presidente emerito), prof. Gianfranco Benedetto (comitato scientifico), Monsignor Paolo Cartolari (cappellano cattolico), Padre Claudiu Ioan Cocan (cappellano ortodosso), Roberto Jonghi Lavarini (custode degli archivi), Luigi Cantamessa Armati, Maurizio Gussoni, prof. Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo, prof. Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia (Unione Bizantina) e avv. Cesare Vernarecci di Fossombrone.

Pierluigi Romeo di Colloredo presidente emerito di AE


Ringraziamo il presidente uscente, Pierluigi Romeo di Colloredo Mels delle Torrazze, per il suo mandato svolto e per il suo rinnovato impegno come presidente emerito e autorevole membro del comitato scientifico culturale di Aristocrazia Europea, al quale continuerà a dare il suo prezioso contributo di archeologo, egittologo, ricercatore e docente universitario, storico militare e scrittore di oltre cinquanta importanti saggi, sempre nel segno della tradizione cavalleresca e patriottica della nostra associazione.


Il consiglio di reggenza di AE
mercoledì 25 agosto 2021

lunedì 23 agosto 2021

ARISTOCRAZIA EUROPEA e CRISTIANA

Aristocrazia Europea fra i suoi 700 associati ha una quarantina di ecclesiastici cristiani. Questi sono i due Primi Cappellani assistenti spirituali della nostra associazione: il cattolico Monsignor Prof. Paolo Cartolari dei Marchesi di Papiano (membro dello SMOM e docente alla Università Pontificia) e l'ortodosso Reverendo Padre Claudiu Ioan dei Conti Cocan (sacerdote e parroco della comunità romena, Sevast, ovvero rappresentante, della Casa Imperiale Cantacuzino e dell'Ordine del Drago).

Maurizio Gussoni nel comitato di reggenza di Aristocrazia Europea...


Nel comitato di reggenza di Aristocrazia Europea il NH Conte Dott Maurizo Gussoni, patrizio veneto e ufficiale dei carabinieri, giornalista professionista (già direttore e collaboratore di decine di testate), dirigente dell'Automobil Club Italiano e della Croce Rossa Italiana (già presidente lombardo). Un vero patriota e un carissimo amico.

Luigi Cantamessa Armati nel comitato di reggenza di Aristocrazia Europea


Con grande orgoglio e piacere comunichiamo l'ingresso nel consiglio di reggenza di Aristocrazia Europea del presidente della Fondazione Ferrovie Italiane e consulente del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, l'amico nobile dottor Luigi Cantamessa Armati.

Carlo Alberto Biggini junior nuovo vice presidente di Aristocrazia Europea...



Il nobile dott. Carlo Alberto Biggini junior, imprenditore (amministratore unico Euroambiente), presidente dell'Istituto Biggini e di Torino Garage, uomo di cultura e di azione, patriota legato alle tradizioni nazionali e di famiglia, appassionato esperto di auto d'epoca ed enogastronomia di eccellenza, è il nuovo vice presidente reggente di Aristocrazia Europea, che andrà ad affiancare il presidente conte Guido Farneti Merenda Salecchi.

Sua Maestà Re Davide Tchiffy Zie in visita in Italia...



AFRICA: storia e tradizioni, problematiche e opportunità...

Lunedi 20 settembre 2021, visita di SM Re David Tchiffy (presidente della associazione Unione dei Regni d'Africa e socio onorario di Aristocrazia Europea): cerimonia presso la Chiesa Ortodossa di Santa Maria Podone in Piazzetta Borromeo, incontri istituzionali, cena conferenza con giornalisti e imprenditori.


Info: aristocrazia.eu@gmail.com

Sua Maestà Re David Tchiffy Zie Jean Gervais dei Krou è un principe capo tradizionale africano della Costa d’Avorio, rappresentante di una millenaria dinastia di origine etiope. Dopo essersi battezzato Greco Ortodosso sul Monte Athos, è stato ufficialmente incoronato come Cristianissimo Re Davide, Re dei Re, Protettore di tutta l’Africa, dalla Chiesa Copta Etiope, alla presenza dei rappresentanti della Chiesa Russa Ortodossa e di altre chiese e confessioni cristiane. Da anni riunisce nella sua associazione oltre 300 re, principi, sultani e capi tribali che rappresenta ufficialmente, come osservatore, presso l’Unione Africana ed altre importanti istituzioni internazionali. Re Tchiffy sostiene la pacifica unita dei popoli africani, la sovranità politica e monetaria degli stati, il loro sviluppo e benessere.

Guido Farneti Merenda Salecchi nuovo presidente reggente di Aristocrazia Europea

GUIDO FARNETI MERENDA SALECCHI

Il nuovo presidente reggente della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea è il conte Guido Farneti Merenda Salecchi, imprenditore agricolo di tradizione (produttore di Sangue di Giove, vino Sangiovese di Romagna), ma manager internazionale, di passione e successo, nel settore del trasporto aereo (rappresentante in Italia della compagnia aerea georgiana e di quella russa in Emilia Romagna), grande cacciatore e organizzatore di tornei e viaggi in tutto il mondo, autentico e attivo patriota, fedele alle tradizioni religiose, militari e identitarie della propria famiglia e terra.
I conti Merenda sono la più antica famiglia nobile di Forli e della Romagna, una delle più antiche d'Europa, con comprovata origine patrizia romana nella Gens Antonia del II secolo A.C.
I conti Merenda, nei secoli si imparentarono con tutte le principali famiglie del territorio, fra questi con i Farneti signori di Monte Farneto ed i conti Salecchi nobili di Tortona e Faenza, dalle quali ereditarono proprietà, cognomi e titoli. Altro ramo dei conti Merenda prosperò a Napoli e a Cosenza. I conti Merenda fanno parte del Sovrano Militare Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta dai tempi della sua fondazione.

COMUNICATO UFFICIALE

   


giovedì 19 agosto 2021
A seguito delle previste dimissioni del presidente ordinario Pierluigi Romeo di Colloredo ("per mancanza di tempo" ed "augurando buon lavoro" ai suoi successori) a reggere Aristocrazia Europea fino alla Assemblea Generale del 2022, sarà, a norma di statuto, un direttivo di 5 persone cosi composto: Ezra Foscari Widmann Rezzonico (presidente emerito), Lali Panchulidze (attuale vice presidente), Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo (presidente della consulta araldica di AE), Cesare Vernarecci di Fossombrone (presidente di tribunale nobiliare arbitrale) e Guido Farneti Merenda Salecchi che viene nominato presidente reggente, con pieni poteri ed effetto immediato.
Il direttivo ringrazia tutti coloro che hanno fino ad ora bene lavorato ai vertici di Aristocrazia Europea, in particolare Loris Castriota Skanderbegh (già vice presidente) ed i fondamentali cappellani cristiani sia cattolici che ortodossi, saluta la simbolica adesione dei giovani autentici nobili Colloredo, Maximilian dei principi Colloredo Mansfeld di Hochgeboren e Mateo dei conti signori di Colloredo e Mels, ed auspica un maggiore impegno, propositivo e attivo da parte di tutti gli oltre 700 consoci.
Associazione Culturale Internazionale
ARISTOCRAZIA EUROPEA
Associazione di promozione culturale sociale e sportiva, di assistenza e formazione, legalmente costituita e ufficialmente riconosciuta da Stato Italiano, Unione Europea e Regione Lombardia. Attuale rappresentante legale, chiavi in mano, è Roberto Jonghi Lavarini, socio fondatore e benemerito, custode degli archivi, già vice presidente).

martedì 3 agosto 2021

"Noi Cavalieri di una Idea"...


La inarrestabile crescita di Aristocrazia Europea: una grande forza, nuova ed antica, fedele alla tradizione, torre e trincea in un mondo di rovine.

Aristocrazia Europea è diventata la prima associazione “cavalleresca militante” in Italia, crescendo in numero e qualità sia di associati (oltre 700) che di reali iniziative culturali e benefiche. Oramai Aristocrazia Europea si è affermata come autorevole realtà culturale tradizionale nella società contemporanea, punto di riferimento sia dell’antica nobiltà rimasta fedele alla sua missione metastorica che di tutti coloro che si riconoscono nei valori della cavalleria cristiana e della civiltà europea. AE è unica nel suo genere, perché trasversale a Case e Ordini, rigeneratrice, aperta a giovani classi e generazioni, ma assolutamente fedele ai suoi valori e principi fondanti.
Nulla avremmo mai potuto fare senza il mio e nostro mentore, il mitico principe nero romano Lillio Sforza Ruspoli di Cerveteri.
Ma, per il lavoro svolto in questi anni ed i risultati fino ad ora raggiunti, è giusto ringraziare i vertici della nostra fratellanza aristocratica e tutti coloro, troppo pochi a dire il vero, che ci hanno messo la faccia e si sono realmente schierati e impegnati, dedicando tempo ed energie: il presidente Pierluigi Romeo di Colloredo Mels, Loris Castriota Skanderbegh, Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, Ezra Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi, Alessandro Romei Longhena di Bergantino, Cesare Vernarecci di Fossombrone d’Anjou della Verna, Giuseppe ed Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Alberto Uva Parea, Francesco Ugolini Pentini Rossini, Matteo Priori di Letino, Lupo Migliaccio di San Felice, Enzo Modulo Morosini di Risicalla e Sant’Anna Morosina, Paolo Zampetti di Filattiera, Alessandro Segnini Bocchia di San Lorenzo, Stefano Manni di Isola di Torre Maina (anche se non ci tiene ad essere citato), Gianfranco Benedetto, Rosanna Chifari Negri ed i nostri cappellani, Padre Ambrogio e Padre Claudiu. Credo di aver citato tutti i più meritevoli...
Infine giusto ricordare tutti i nostri soci della “sezione celeste” che nella loro vita terrena ci sono stati molto vicini e ci hanno dato una mano preziosa, in particolare: il marchese Luigi Coda Nunziante di San Ferdinando, il conte Ottavio Ferretti di Castel Ferretto, il marchese Aldo Pezzana Capranica del Grillo e il generale Carmine Bennato. Essi, come i nostri aristocratici antenati, da cui abbiamo immeritatamente ereditato i nostri titoli nobiliari, continuano a marciare al nostro fianco, ed a sostenere le nostre e loro stesse buone battaglie.
Abbiamo grandissimi spazi e possibilità di crescita, il 2022 sarà l’anno della necessaria svolta organizzativa, con l’assemblea generale di Aristocrazia Europea che dovrà scegliere i suoi nuovi vertici per i prossimi 4 anni. Tanti sono i bei progetti in campo, già elaborati ma non ancora partiti, da rivedere, riorganizzare e rilanciare: l’accademia universitaria ed i corsi di formazione, il tribunale arbitrale e le proposte di riforma legislativa, il giornale online e cartaceo, il premio internazionale, la società di consulenza e servizi, le iniziative inerenti le dimore storiche e le aziende agricole. Ed AE dovrà sempre più rafforzare la sua presenza culturale, identitaria e anti mondialista, in difesa della famiglia naturale, della giustizia sociale, dell'ambiente e dei monumenti storici, dei beni architettonici e paesaggistici.
Chi si presenterà come candidato alla presidenza dovrà concretizzare tutto quanto sopra, anche impegnandosi nel reperimento e nella gestione dei relativi mezzi economici: si tratta di una ambiziosa impresa in tutti i sensi. Vedremo quali saranno i diversi candidati e programmi ma veramente importante è poi fare squadra, marciare uniti per raggiungere i comuni obbiettivi.
Per quanto mi riguarda non ho ambizioni presidenziali, non ne ho i titoli (sono solo un povero decurione di montagna…), tantomeno, come ben sapete, le predisposizioni caratteriali fondamentali per un ruolo di pacata rappresentanza istituzionale. Continuerò ovviamente a vigilare e lavorare con e per AE, del quale sono stato cofondatore e vice presidente, ed oggi socio benemerito, in ambito organizzativo e metapolitico, per mantenere la barra a dritta, la Fedeltà alla Tradizione, il giusto clima di lealtà e fratellanza cavalleresca nella nostra associazione, dicendo ruvidamente in faccia quello che penso, dando, sia in senso metaforico che fisico, carezze e schiaffi alla bisogna, cercando sempre di fare quello che dico e di essere me stesso, con “pensiero e azione” coerenti fra loro. Walser Uradel Freiherr questo il mio titolo: libero signore di antica famiglia alpina germanica. E uomo libero voglio rimanere, non conosco ricchezza terrena più grande.
“il barone nero” Roberto Jonghi Lavarini

lunedì 2 agosto 2021

Interessante articolo sul vero OSJ Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme di tradizione russa...


"La Tradizione Giovannita Russa Ortodossa"
articolo sulla rivista Ozerokomo - luglio 2021
(giornale cartaceo e online italo-russo)

Il Sovrano Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme (OSJ) di tradizione russa ortodossa, esattamente come il cattolico SMOM (Sovrano Militare Ordine di Malta) e il protestante Johanniter (di Germania, Svezia e Regno Unito), è un antichissimo ordine cavalleresco cristiano. Trae origine da una antica confraternita di monaci, guidata da Gerardo Sasso, nobile di Amalfi, che, nel 1050, costruì un ostello per pellegrini nella Città Santa di Gerusalemme. In seguito alla prima crociata, nel 1113, con bolla di Papa Pasquale II, la confraternita venne elevata a ordine religioso e militare, in difesa dei cristiani. Da sempre riservato ai rappresentanti della nobiltà cristiana europea, e pur conservando la sua vocazione religiosa e ospitaliera, l’Ordine divenne, nei secoli successivi, una potenza militare autonoma, in Terra Santa come nel Mar Mediterraneo, acquisendo sovranità prima sull’isola di Rodi, e poi su di quella di Malta.
L’Ordine perse la sua sovranità territoriale nel 1798, con l’occupazione di Malta da parte di Napoleone. È a quel punto che 249 cavalieri in esilio a San Pietroburgo, ospiti del Gran Priorato Russo di fede ortodossa (fondato nel 1797), elessero come 72° Gran Maestro proprio Sua Maestà Imperiale lo Zar Paolo I di tutte le Russie. Lo Zar conservò, per l’ordine, il carattere ecumenico, ed istituì 24 commende ereditarie, affidandole ad altrettante famiglie nobili russe, fra le più illustri e fedeli. Alla sua morte gli successe il figlio Alessandro I, che ne rimase protettore, trasformandolo però in ordine statuale ed ortodosso, e nominando Luogotenente il Principe Nikolay Saltykov. Di conseguenza, i cavalieri cattolici elessero un loro gran maestro, a sua volta riconosciuto legittimo dello Zar.
L’OSJ sopravvisse alla rivoluzione bolscevica del 1917, insieme alla numerosa diaspora russa bianca. Trovò rifugio in vari Paesi dell’occidente, dalla Serbia alla Romania, dalla Germania ai Paesi Bassi, come nel Regno Unito. Ma, soprattutto, si stabilì prima in Francia e, successivamente negli Stati Uniti d’America, sempre con la partecipazione dei nobili rappresentanti delle storiche 24 commende ereditarie, e sotto la protezione di varie chiese e principi ortodossi (tra tutti, i Romanov di Russia ed i Karajeogevic di Jugoslavia). Purtroppo, alla fine del secolo scorso, l’OSJ originale ha subito diverse scissioni, e altrettante clonazioni, peraltro ancora persistenti soprattutto dopo l’avvento di Internet, che ne hanno screditato l’immagine pubblica internazionale e l’assoluta serietà istituzionale.
Eletto dal Gran Consiglio nel 2006, l’attuale legittimo Gran Maestro dell’OSJ è Sua Altezza Reale e Imperiale il Principe don Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas (Flavio Angelo Ducas Comneno) di Cefalonia, aristocratico italiano discendente dalla stirpe imperiale bizantina dei Foca, residente da anni a Lugano, economista ed imprenditore, ma anche docente ed esperto in bioetica personalista, oltre che filantropo e mecenate.
Il principe Focas, in accordo con il coordinamento internazionale dei Giovanniti Ortodossi (guidato dai principi russi Roman Khilkov e Natacha Troubezkoy), la Unione della Nobiltà Russa, la Casa Imperiale Romanov e la Santa Chiesa Ortodossa (Patriarcato di Mosca), ha deciso di tutelare e promuovere questo importante patrimonio storico e morale, riorganizzando l’ordine nella Associazione Culturale Internazionale “Domus Hospitalis”, ed istituendo, secondo rigidi criteri ed attenta selezione, una nuova e originale benemerenza cavalleresca.
A questo importante progetto, oltre alla principessa consorte, donna Maria Laura, madre e imprenditrice nel settore della moda (abiti e gioielli di lusso), collaboreranno anche: la contessa georgiana Lali Panchulidzev (discendente da una antica famiglia di militari e cavalieri giovanniti russi), l’avvocato Giancarlo Parrini (consulente legale e d’affari sull’asse Milano-Lugano-Londra) e il barone Antonio Imperatore di Pellizzaro, Garescio e Bulfara (nobile italiano ma fedele russo ortodosso, primo capitano della riserva dell’esercito, presidente del circolo culturale amici della Russa Imperiale).
“Nel segno della tradizione, e di quei valori cavallereschi di cui l’OSJ è stato faro illuminante per le generazioni passate, e che furono preservati proprio dal Nostro Augusto Predecessore al Gran Magistero, S.A.R. lo Zar Paolo I, è necessario, oggi, più di quanto non lo sia mai stato in passato, intervenire a difesa della nostra cultura, sempre più minacciata dai falsi miti del modernismo, dove Dio è il grande assente. Occorre dare nuova spinta al dialogo cristiano ecumenico, e allo sviluppo delle relazioni internazionali; per questo, i nostri primi interlocutori sono le comunità russe residenti in Svizzera e Lombardia, la Chiesa Ortodossa, ed i tanti italiani amici della Russia. Per tale ragione ringraziamo il giornale Ozerokomo, non solo per questo spazio che ci ha gentilmente concesso, ma per tutte le attività culturali e artistiche, promozionali e relazionali, che svolge, egregiamente e da anni, sul nostro territorio” ha dichiarato il principe Focas.