Molti amici italiani ci chiedono
spiegazioni in merito all’attuale situazione della Famiglia Reale Bagrationi e
alla effettiva possibilità istituzionale del ritorno della Monarchia in Georgia. Il dato
fondamentale per capire gli attuali assetti dinastici e politici è, ci dispiace dirlo ma siamo obbligati a farlo,
il disastroso divorzio fra il principe David Mukhrani e la principessa Ana
Gruzinsky (figlia di Nugzar), che, nel 2013, ha impedito l’allora sicuro ripristino
della monarchia, fortemente sostenuto dal nostro Santo Patriarca Ortodosso, Ilia II.
Da allora, si sono
succeduti scandali e polemiche che hanno coinvolto i due ex coniugi,
facendo
perdere loro ogni credibilità, e indebolendo molto il partito
monarchico.
Per questo, oramai da alcuni anni, la maggioranza dei religiosi, dei
nobili, dei cavalieri templari e dei monarchici georgiani sostiene come
legittimo erede al trono della Georgia
unita: Sua Altezza Reale il Principe Irakli Bagrationi Imeretinsky (di
Imereti), Capo indiscusso della Casa Reale dell'antico Regno di
Imerezia (dal 2017). Il giovane, Irakli, persona seria, semplice e molto
religiosa, gode di un crescente consenso della popolazione georgiana,
soprattutto fra i giovani, e rappresenta una speranza per la difesa
della nostra storia, identità e unità nazionale. Recentemente, lo stesso
Irakli, è stato ufficialmente riconosciuto anche come legittimo erede
della Dinatia Reale Bagratuni ai troni di Armenia e Cilicia. Obbiettivo
metapolitico è la nascita di una moderna monarchia federale che
unisca i due storici stati cristiani del Caucaso, Georgia e Armenia,
simbolicamente sotto la Corona dei Bagrationi, la pià antica
dinastia sovrana della intera cristianità, dalle mitiche origini
bibliche. Tutto questo è assolutamente chiaro e noto in Georgia, e nelle
comunità georgiane e armene sparse nel mondo, ma non in Europa, dove, i
partigiani
degli altri due pretendenti, oramai completamente delegittimati in
patria, sono stranieri non
ortodossi, interessati solo al commercio di titoli e medaglie, e non
alla tutela
delle nostre bimillenarie tradizioni, tantomeno al ritorno della
monarchia ortodossa.
Montecarlo, Principato di Monaco
Lunedì, 9 luglio 2018
Conte Nikoloz Vardanisdzev Didebuli