lunedì 2 agosto 2021

Interessante articolo sul vero OSJ Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme di tradizione russa...


"La Tradizione Giovannita Russa Ortodossa"
articolo sulla rivista Ozerokomo - luglio 2021
(giornale cartaceo e online italo-russo)

Il Sovrano Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme (OSJ) di tradizione russa ortodossa, esattamente come il cattolico SMOM (Sovrano Militare Ordine di Malta) e il protestante Johanniter (di Germania, Svezia e Regno Unito), è un antichissimo ordine cavalleresco cristiano. Trae origine da una antica confraternita di monaci, guidata da Gerardo Sasso, nobile di Amalfi, che, nel 1050, costruì un ostello per pellegrini nella Città Santa di Gerusalemme. In seguito alla prima crociata, nel 1113, con bolla di Papa Pasquale II, la confraternita venne elevata a ordine religioso e militare, in difesa dei cristiani. Da sempre riservato ai rappresentanti della nobiltà cristiana europea, e pur conservando la sua vocazione religiosa e ospitaliera, l’Ordine divenne, nei secoli successivi, una potenza militare autonoma, in Terra Santa come nel Mar Mediterraneo, acquisendo sovranità prima sull’isola di Rodi, e poi su di quella di Malta.
L’Ordine perse la sua sovranità territoriale nel 1798, con l’occupazione di Malta da parte di Napoleone. È a quel punto che 249 cavalieri in esilio a San Pietroburgo, ospiti del Gran Priorato Russo di fede ortodossa (fondato nel 1797), elessero come 72° Gran Maestro proprio Sua Maestà Imperiale lo Zar Paolo I di tutte le Russie. Lo Zar conservò, per l’ordine, il carattere ecumenico, ed istituì 24 commende ereditarie, affidandole ad altrettante famiglie nobili russe, fra le più illustri e fedeli. Alla sua morte gli successe il figlio Alessandro I, che ne rimase protettore, trasformandolo però in ordine statuale ed ortodosso, e nominando Luogotenente il Principe Nikolay Saltykov. Di conseguenza, i cavalieri cattolici elessero un loro gran maestro, a sua volta riconosciuto legittimo dello Zar.
L’OSJ sopravvisse alla rivoluzione bolscevica del 1917, insieme alla numerosa diaspora russa bianca. Trovò rifugio in vari Paesi dell’occidente, dalla Serbia alla Romania, dalla Germania ai Paesi Bassi, come nel Regno Unito. Ma, soprattutto, si stabilì prima in Francia e, successivamente negli Stati Uniti d’America, sempre con la partecipazione dei nobili rappresentanti delle storiche 24 commende ereditarie, e sotto la protezione di varie chiese e principi ortodossi (tra tutti, i Romanov di Russia ed i Karajeogevic di Jugoslavia). Purtroppo, alla fine del secolo scorso, l’OSJ originale ha subito diverse scissioni, e altrettante clonazioni, peraltro ancora persistenti soprattutto dopo l’avvento di Internet, che ne hanno screditato l’immagine pubblica internazionale e l’assoluta serietà istituzionale.
Eletto dal Gran Consiglio nel 2006, l’attuale legittimo Gran Maestro dell’OSJ è Sua Altezza Reale e Imperiale il Principe don Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas (Flavio Angelo Ducas Comneno) di Cefalonia, aristocratico italiano discendente dalla stirpe imperiale bizantina dei Foca, residente da anni a Lugano, economista ed imprenditore, ma anche docente ed esperto in bioetica personalista, oltre che filantropo e mecenate.
Il principe Focas, in accordo con il coordinamento internazionale dei Giovanniti Ortodossi (guidato dai principi russi Roman Khilkov e Natacha Troubezkoy), la Unione della Nobiltà Russa, la Casa Imperiale Romanov e la Santa Chiesa Ortodossa (Patriarcato di Mosca), ha deciso di tutelare e promuovere questo importante patrimonio storico e morale, riorganizzando l’ordine nella Associazione Culturale Internazionale “Domus Hospitalis”, ed istituendo, secondo rigidi criteri ed attenta selezione, una nuova e originale benemerenza cavalleresca.
A questo importante progetto, oltre alla principessa consorte, donna Maria Laura, madre e imprenditrice nel settore della moda (abiti e gioielli di lusso), collaboreranno anche: la contessa georgiana Lali Panchulidzev (discendente da una antica famiglia di militari e cavalieri giovanniti russi), l’avvocato Giancarlo Parrini (consulente legale e d’affari sull’asse Milano-Lugano-Londra) e il barone Antonio Imperatore di Pellizzaro, Garescio e Bulfara (nobile italiano ma fedele russo ortodosso, primo capitano della riserva dell’esercito, presidente del circolo culturale amici della Russa Imperiale).
“Nel segno della tradizione, e di quei valori cavallereschi di cui l’OSJ è stato faro illuminante per le generazioni passate, e che furono preservati proprio dal Nostro Augusto Predecessore al Gran Magistero, S.A.R. lo Zar Paolo I, è necessario, oggi, più di quanto non lo sia mai stato in passato, intervenire a difesa della nostra cultura, sempre più minacciata dai falsi miti del modernismo, dove Dio è il grande assente. Occorre dare nuova spinta al dialogo cristiano ecumenico, e allo sviluppo delle relazioni internazionali; per questo, i nostri primi interlocutori sono le comunità russe residenti in Svizzera e Lombardia, la Chiesa Ortodossa, ed i tanti italiani amici della Russia. Per tale ragione ringraziamo il giornale Ozerokomo, non solo per questo spazio che ci ha gentilmente concesso, ma per tutte le attività culturali e artistiche, promozionali e relazionali, che svolge, egregiamente e da anni, sul nostro territorio” ha dichiarato il principe Focas.