Abbiamo già ripetuto, più volte, che non siamo un corpo
nobiliare, tantomeno un ordine cavalleresco od una confraternita religiosa, ma
una associazione culturale internazionale. Ed in merito a quanto sopra, abbiamo
due precisi, semplici e chiari metri di giudizio.
Un giudizio è di forma: gli unici ordini cavallereschi
ufficiali e riconosciti dal consesso internazionale, sono solo quelli statuali
degli stati nazionali, quelli dinastici delle ex case sovrane, quelli della
Chiesa Cattolica e delle diverse Chiese Ortodosse, e il più importante e
prestigioso di tutti, che è il Sovrano Militare Ordine di Malta. In Italia,
oltre allo SMOM, agli ordini della repubblica ed a quelli pontifici (compreso
quello Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme), vi sono gli ordini di Casa
Savoia, quelli costantiniani di San Giorgio (dei tre rami Borbone di Parma,
Napoli e Spagna) e quelli delle legittime dinastie degli stati preunitari,
compresi quelli imperiali tradizionali degli austroungarici Asburgo e dei
Bonaparte discendenti da Napoleone. Ai sopracitati possiamo aggiungere le varie
delegazioni degli ordini stranieri, legittimi e riconosciuti, presenti in
Italia, in particolare quelli delle ex case regnanti del Portogallo e della
Georgia. Questa serie “A” della cavalleria cristiana è, sostanzialmente, quella
certificata dall’ICOC (ovvero la commissione internazionale degli ordini
cavallereschi, uno delle più serie associazioni scientifiche private che si
occupa della materia).
Una oggettiva serie B degli ordini cavallereschi è composta
da quelli non riconosciuti: di altre dinastie minori (Altavilla, Este, Medici,
Paternò), dei vari legittimi pretendenti al trono imperiale di Costantinopoli,
di storica collazione familiare (come quello di Santa Brigida), capitolari come
quelli della Concordia o di Borgogna, quelli popolari delle antiche signorie o
repubbliche marinare, indipendenti ma sotto la protezione di dinastie legittime
(come l’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme (sotto la protezione della Casa
Reale di Francia), più una decina abbondante di ordini e confraternite
templari, tollerate dalla Chiesa Cattolica e dalle amministrazioni locali.
Di serie C sono le tante associazioni cavalleresche più o
meno cristiane, che spesso si confondono con sistemi premiali umanitari, gruppi
folkloristici o di ricostruzione storica medievale o fantasy, piuttosto che
gruppi sportivi legittimamente dediti alla equitazione, al tiro con l’arco, o
alla spada medievale. Poi vi sono ordini cavallereschi, soprattutto neo
templari, di ispirazione esoterica massonica, e gruppi paganeggianti o di altre
credenze religiose. Alle tre categorie ufficiali, sopradescritte, che
rappresentano il 70% del mondo cavalleresco, vanno aggiunti, come non classificati
o “espulsi dal gioco” serio: tutti i sedicenti principi e pretendenti ai troni
più fantasiosi, i diversi mitomani (alcuni veramente malati di mente) ed i veri
e propri truffatori che vendono, a caro presso, a troppi sprovveduti, titoli
fasulli, pezzi di carta e patacche senza alcun valore.
Ma, escludendo, a priori, fuori gioco e serie C, il giudizio
di Aristocrazia Europea sul mondo cavalleresco, riguardante le serie A e B, non
è di forma, ma di sostanza e di merito. Ovvero noi
apprezziamo tutti coloro che sono seriamente coerenti con gli ideali della cavalleria
europea e cristiana e, dopo anni di esperienza, posso dire che ne ho trovati
forse di più nella seconda che nella prima categoria. Tolto lo SMOM, esempio,
almeno fino ad ora, di continuità storica e spirituale (probabilmente
assicurata dalla solida tradizione familiare e dal passaggio del testimone fra
le diverse generazioni), gli altri ordini, senza offesa per nessuno, più che di "guerrieri cristiani", sono pieni
di anziani malandati, femminei cicisbei, meri collezionisti di medaglie e
mantelli, affaristi piccolo borghesi, ma anche, e questo è assolutamente un
contro senso ed un fatto veramente grave, di cattolici progressisti e persino
di massoni.
Stesso discorso e distinzione vale per i certificatori di
nobiltà. Oltre allo SMOM ed agli ordini dinastici, al Collegio Araldico di Roma
che edita il vero Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, a quello che rimane del
Corpo della Nobiltà Italiana ed alla nuova ASNI (associazione storica della
nobiltà italiana), esistono una decina di associazioni private ed altrettanti
studi legali professionali che si occupano seriamente di questa materia, che
organizzano incontri e conferenze, e pubblicano repertori genealogici,
nobiliari ed araldici. Oltre a questo zoccolo duro, circa il 15% del totale, vi
sono altrettanti gruppi e singoli che se ne occupano in maniera locale e o
amatoriale. Tutto il resto, ovvero la stragrande maggioranza delle presenze,
soprattutto online, sono: ricostruzioni approssimative ed autoreferenziali,
iniziative faziose e truccate, truffe per poveri fessi e vera compravendita di
titoli fasulli.
Aristocrazia Europea, non si occupa di tutto quanto sopra, per
quanto assolutamente lodevole e interessante, che delega, ben volentieri, ad
altri più competenti e specializzati, ma esclusivamente dello studio, sostegno
e diffusione dei principi filosofici e metapolitici, e dei valori spirituali e
metafisici, di cavalleria e di nobiltà, che, nella corretta interpretazione
tradizionale, è sempre personale di spirito e azione. AE si occupa quindi di
relazioni pubbliche internazionali, di iniziative culturali, sociali ed
artistiche, della creazione di sinergie fra i rappresentanti delle famiglie
storiche europee ed i sostenitori della cavalleria e della monarchia. Il nostro
essere dame e cavalieri, nobildonne e gentiluomini, si deve meritare e vedere
dai fatti concreti, dallo stile di vita, dal comportamento quotidiano, dal
coraggio e dalla coerenza delle nostre azioni: proprio per questo, abbiamo
deciso, in tutte le comunicazioni ufficiali di Aristocrazia Europea di
utilizzare solo i nomi e cognomi anagrafici, senza titoli cavallereschi e
nobiliari.
Roberto Jonghi Lavarini
vice presidente pro tempore AE